Che cos'è l'essere??
La metafisica è lo studio dell’essere. Aristotele dice che l’essere non ha un'unica forma né un'unica accezione (cioè la molteplicità di aspetti e di significati). L’essere si manifesta in una inesauribile molteplicità di forme. Tra i modi di darsi dell’essere, Aristotele a raccolto quelli basilari in una classificazione:
1. l’essere come accidente;
2. l’essere come vero;
3. l’essere come atto e potenza;
4. l’essere per sé (o le categorie).
Le categorie
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Esse rappresentano il significato dell’essere più importante, tutti gli altri rinviano ad esso. Per categorie Aristotele intende le caratteristiche fondamentali dell’essere, cioè quelle determinazioni generalissime che ogni essere possiede necessariamente e sono: la SOSTANZA, la QUALITA’, la QUANTITA’, la RELAZIONE, l’AGIRE, il SUBIRE, il DOVE (luogo), il QUANDO (tempo). Aristotele ne aggiunge altre due: lo STATO (porta le scarpe) e l’essere in una certa SITUAZIONE (sta seduto).
Dal punto di vista ontologico le categorie sono i generi supremi dell’essere (modi in cui la realtà si presenta) dal punto di vista logico esse sono i vari modi con cui si dice l’essere delle cose: “Socrate è un uomo (sostanza); è bello o brutto (qualità); alto o basso (quantità); vicino o lontano (relazione); sta facendo o subendo qualcosa (agire e subire); è in questo o quell’altro luogo o tempo (dove e quando)”.
La più importante delle categorie è la sostanza, poiché tutte le altre la presuppongono. Il qualche cosa è la sostanza, che è il polo unificante o il centro di riferimento delle categorie.
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La filosofia deve ridurre tutti i molteplici significati della parola essere ad un significato unico e fondamentale, per fare questo, ha bisogno di un principio fondamentale, il principio di non-contraddizione. Aristotele spiega questo principio in due modi:
1. è impossibile che la stessa cosa insieme inerisca e non inerisca alla medesima cosa e secondo il medesimo rispetto;
2. è impossibile che la stessa cosa sia e insieme non sia.
La prima formula (1) esprime l’impossibilità logica di affermare e negare nello stesso tempo uno stesso predicato intorno ad uno stesso soggetto. La seconda formula (2) esprime l’impossibilità ontologica che un determinato essere sia, e insieme non sia, quello che è.
Il principio di non-contraddizione significa che ogni essere ha una sua natura determinata che è impossibile negare e che è necessaria, in quanto non può essere diversa da quello che è. Aristotele chiama sostanza la natura necessaria di un essere qualsiasi, la sostanza è l’equivalente ontologico del principio logico di non-contraddizione.