domenica 20 aprile 2008,4/20/2008 10:36:00 AM
I concetti aristotelici
I concetti
L’Organon aristotelico tratta di oggetti che vanno dal semplice al complesso e si articola in una logica del concetto, in una logica della proposizione e in una logica del ragionamento.
Secondo A. i concetti possono venir disposti entro una scala di maggiore o minore universalità e classificati mediante un rapporto di genere e specie. Ogni concetto di un determinato settore è infatti “specie” (perciò il contenuto) di un concetto più universale e “genere” (perciò il contenente) di un concetto meno universale. Rispetto al genere, la specie è un concetto che ospita un maggior numero di caratteristiche, ma che può venir riferito ad un minor numero di individui. Rispetto alla specie, il genere è un concetto che ospita un minor numero di caratteristiche ma che può venir riferito ad un maggior numero di individui.
Si può dire che la “comprensione” (ciioè l'insieme delle note o qualità caratteristiche di un concetto) e l’estensione (cioè il numero degli esseri cui fa riferimento un concetto) stanno fra loro in un rapporto inversamente proporzionale, in quanto arricchendosi l’una si impoverisce l’altra e viceversa.
La scala complessiva dei concetti, dall’alto verso il basso, offre un progressivo aumento di comprensione e una progressiva diminuzione di estensione, fino a giungere a una specie che non ha sotto di sé altre specie e che presenta la massima comprensibilità e la minima estensione. Questa è l’individuo o sostanza prima, che Aristotele distingue dalle sostanze seconde.
- Sostanza prima è la sostanza nel senso proprio, ossia ciò che non può mai esistere in altro, e in logica può essere usato solo come soggetto di predicazione: per es. uomo o cavallo.
- Sostanze seconde sono le specie e i generi entro cui rientrano logicamente le sostanze prime. Secondo A solo le sostanze prime, cioè individui completi ed impredicabili sono sostanze nel senso proprio.
La scala complessiva dei concetti, dal basso in alto, offre un graduale aumento di estensione e una graduale diminuzione di comprensione, fino ad arrivare a dei “generi sommi” che hanno massima estensione e minima comprensione. Tali sono le 10 categorie.
 
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